Attacchi di panico: riconoscerli ed affrontarli

Gli attacchi di panico o disturbo da attacco di panico (DAP) consistono nella comparsa improvvisa e ricorrente di paura o disagio intenso che raggiunge il picco in pochi minuti (di solito entro 10 minuti o meno) e dura circa 20 minuti. Durante questo periodo possono verificarsi sintomi quali: palpitazioni, tachicardia, sudorazione, tremori, sensazione di soffocamento, dolore o fastidio al petto, nausea o disturbi addominali, sensazione di vertigini, brividi o vampate di calore, derealizzazione (sensazione di irrealtà) o depersonalizzazione (essere distaccati da se stessi), paura di perdere il controllo, di “impazzire” o paura di morire.

Si tratta di sintomi comuni che, spesso, sembrano verificarsi di punto in bianco, per esempio, quando la persona sta per rilassarsi o sta dormendo (attacchi di panico notturni).

La frequenza e la gravità degli attacchi di panico sono molto varie: possono esservi attacchi di panico moderatamente frequenti (per es., una volta a settimana che si presentano regolarmente per mesi) oppure, brevi serie di attacchi più frequenti (per es., quotidianamente intervallate da settimane o mesi senza attacchi) o, attacchi meno frequenti (per es., ogni due mesi per molti anni).

Le persone con disturbo di panico mostrano frequenti preoccupazioni sulle implicazioni o conseguenze degli attacchi di panico. Alcuni, temono che gli attacchi di panico indichino la presenza di una malattia non diagnosticata o pericolosa per la vita o “l’inizio di pazzia”. Il timore che si ripresenti un attacco di panico diviene in genere un pensiero assillante per la persona, da cui nasce la “paura di avere paura”.

Molte persone che soffrono di attacchi di panico diminuiscono le loro attività sociali: non vanno più al cinema, a cena fuori ed evitano uscite fuori con gli amici per paura di avere un attacco di panico e dover spiegare agli altri le motivazioni del loro malessere. Inizia, quindi, un circolo vizioso in cui la persona si auto-convince ad isolarsi, ad uscire di casa il meno possibile, limitando le proprie attività e relazioni.

Lo Psicologo per affrontare gli attacchi di panico.

Per superare gli attacchi di panico si ricorre, spesso, solamente a rimedi di tipo farmacologico (solitamente benzodiazepine e antidepressivi), sicuramente importanti in molti casi per “tamponare” i sintomi, ma, altrettanto inutili a risolvere definitivamente i veri motivi per cui gli attacchi di panico compaiono e prendono il sopravvento.

La psicoterapia diventa un percorso fondamentale perché direttamente rivolta a comprendere i motivi profondi che hanno causato e causano i sintomi, consentendo di giungere all’accettazione del proprio modo di essere, a recuperare il sentire le proprie emozioni e la dimensione della responsabilità, ovvero ciò che la persona vuole o non vuole fare. Con l’aiuto del terapeuta la persona imparerà ad attraversare la sua sofferenza, a fidarsi delle sue parti fragili e, in modo nuovo, anche di se stesso.

Anche le tecniche di respirazione e le tecniche di rilassamento (per es., training autogeno rilassamento muscolare progressivo..), associate ad una Psicoterapia, possono risultare molto utili nella prevenzione e gestione degli attacchi di panico e possono essere utilizzate dalla persona in ogni momento. © Contenuti ed Articoli soggetti a Riproduzione Riservata.